A
NATALE E’ PERMESSO SOGNARE
Fra
qualche giorno sarà già Natale. Con tutta la coreografia commerciale che
preannuncia questa festività, molte persone perdono di vista la realtà della
nascita di Gesù, un bambino che ha trasformato i rapporti tra le persone
dicendoci che dobbiamo amarci come fratelli. Per molti la preoccupazione
principale è di trovare il regalo appropriato da offrire ai propri cari o agli
amici.
Qui in
Africa, nella regione dell’estremo nord del Cameroun, questa coreografia
commerciale non è “ancora arrivata”. Per l’80% delle persone Natale non
significa niente, è un giorno come gli altri. In questo periodo, la maggioranza
della gente deve piuttosto preoccuparsi di 2 cose: raccogliere i fagioli per il
loro sostentamento e trovare dei vestiti per coprirsi dal vento freddo del
deserto che porta malattie e morte.
Per
noi che ci troviamo a vivere una realtà tra queste 2 culture e modi di vedere,
il periodo di Natale è l’occasione per fare un primo bilancio delle attività a
cavallo tra il 2017 e il 2018, ed anche di … sognare.
“UN
BANCO SOLO PER ME”
Qualche
giorno fa, visitando la scuola elementare di Kousseri, che conta attualmente
oltre 1.100 alunni, sono entrato nella classe di 2^ elementare che ha un
effettivo di 120 alunni. Parlando con i bambini, ho chiesto loro se sapevano
cosa significasse la festa di Natale. Solo 6 bambini, provenienti da famiglie
cristiane, sapevano che ricordava la nascita di Gesù. Tuttavia, anche in questa
realtà a maggioranza musulmana, la nascita di un bambino è occasione di festa.
Prendendo spunto da questo fatto della “festa”, ho chiesto loro cosa vorrebbero
per “festeggiare” nella loro scuola. Chi ha detto “un pallone”, chi un vestito,
altri le scarpe, altri diversi giochi e infine Mustafà ha chiesto “un banco solo
per lui”. Tutti gli altri bambini si sono messi a ridere, ma solo perché questo
resterà un “sogno irraggiungibile”, costretti per necessità a sedersi in 3 o 4
su un banco previsto per 2 bambini.
Anche
per la scuola elementare di Tchatibali, iniziata lo scorso anno in una
struttura in legno e paglia, ed altre 4 scuole di Yagoua, Maga, Guidiguis e
Moutourwa, abbiamo ricevuto una richiesta ufficiale per poter avere ciascuna 3
aule per ospitare le nuove richieste di iscrizioni. In tutto dovremmo
rispondere nientemeno che alla domanda di 23 nuove aule scolastiche. Cosa che
umanamente ci è impossibile. Dare la possibilità a dei bambini e ragazzi di
frequentare la scuola non è soltanto un obiettivo del Millennio, è anche un
modo concreto di togliere i ragazzi dalla strada, di evitare l’arruolamento nei
gruppi armati, e di frenare l’emigrazione verso altri paesi. Con rammarico ho
dovuto rispondere che, per il momento, debbano ancora aspettare, … a meno che
succeda un miracolo. Un saggio diceva che “sognare da solo realizzi una
illusione, sognare assieme costruisci la realtà”. Ce lo auguriamo per il bene
di questi bambini.
AUMENTO
DEGLI ALUNNI NELLE NOSTRE SCUOLE
Tutto
questo è dovuto al fatto che, con l’avvio a Settembre dell’anno scolastico
2017-18, abbiamo registrato un aumento del 15% delle richieste di iscrizioni
nelle scuole gestite dalla Diocesi di Yagoua. Su un effettivo di circa 7.500
alunni a Giugno 2017, altri 1.500 alunni hanno chiesto di poter iscriversi. Si
è cercato di fare il possibile per poter accogliere qualche centinaio in più,
permettendo a certe classi di passare da 60 a 70 alunni, ma, per rispetto alle
regole e a al buon senso, non ci siamo permessi di andare oltre.
“ISMAEL
MUOVE I PRIMI PASSI”
Da
quando abbiamo aperto il servizio di assistenza sociale dedicato ai disabili la
voce si è sparsa velocemente e certi giorni assistiamo a vere e proprie processioni
di gente che viene a chiedere aiuto. …
E’ il caso di Ismael, un bimbo di 3 anni affetto dalla nascita da una
forma di disabilità motoria celebrale fortunatamente non gravissima. Quando i
genitori lo hanno portato da noi in occasione di una consultazione con i
fisioterapisti della Fondazione Betlemme, era solo in grado di camminare a
gattoni. Ci è stato detto che con una costante riabilitazione, con l’ausilio di
tutori alle gambe e di scarpe speciali avrebbe potuto iniziare a camminare. Così
non appena si è liberato un posto è partito con la sua mamma. Ho avuto
l’occasione di passare al centro di riabilitazione dopo circa 1 mese e mezzo
dall’inizio della terapia e in quel momento mi si è aperto il cuore, Ismael
camminava con le sue scarpe, con i tutori alle gambe e con l’ausilio di un
piccolo deambulatore. È solo l’inizio…. Se questo non è sognare!!!
L’esempio
di Ismael è sintomatico, perché significa che le famiglie cominciano a non
tener più nascosti i figli con disabilità, visti per tradizione come una maledizione.
Adesso le famiglie si prendono cura del figlio disabile senza vergognarsene. La
fascia di età è la più svariata, dai neonati alle persone anziane passando per
patologie di disabilità tra le più disparate: alcuni ne sono affetti dalla
nascita, altri a causa di malattie, altri ancora a causa di incidenti. I bambini sono sicuramente i più numerosi, e
non è facile assistere, spesso impotenti, a patologie che in Italia potrebbero
essere facilmente curate o comunque ben assistite per avere miglioramenti
significativi. Molti bambini che ci vengono portati sono affetti da disabilità
motoria celebrale. Fortunatamente a circa 200 km da Yagoua c’è la Fondazione
Betlemme, fondata da P. Danilo Fenaroli del PIME, che si occupa di bambini
affetti da queste disabilità. Nella maggior parte dei casi le famiglie sono
molto povere o comunque non sono in grado da sole di far fronte alle spese per
la fisioterapia e la riabilitazione. Di fronte a tanti casi difficile ogni
tanto ci viene regalata la possibilità di sostenerli e continuare a sognare.
Carissimi
Amici, tanti auguri per il prossimo Santo Natale. Voi sarete al freddo e noi al
caldo, ma ci sentiremo comunque uniti nell’impegno a sostenere i bambini, che
come Gesù, si trovano ad affrontare le difficoltà della vita. Tuttavia il
Natale ci porta un messaggio di speranza che ci permette di continuare a
sognare.
Yagoua
01 Dicembre 2017 Fabio
Mussi e l’equipe di Yagoua
mussi.fabio@pime.org