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sabato 23 dicembre 2017

RICEVO E PUBBLICO: BUON NATALE E BUON ANNO

A NATALE E’ PERMESSO SOGNARE
Fra qualche giorno sarà già Natale. Con tutta la coreografia commerciale che preannuncia questa festività, molte persone perdono di vista la realtà della nascita di Gesù, un bambino che ha trasformato i rapporti tra le persone dicendoci che dobbiamo amarci come fratelli. Per molti la preoccupazione principale è di trovare il regalo appropriato da offrire ai propri cari o agli amici.
Qui in Africa, nella regione dell’estremo nord del Cameroun, questa coreografia commerciale non è “ancora arrivata”. Per l’80% delle persone Natale non significa niente, è un giorno come gli altri. In questo periodo, la maggioranza della gente deve piuttosto preoccuparsi di 2 cose: raccogliere i fagioli per il loro sostentamento e trovare dei vestiti per coprirsi dal vento freddo del deserto che porta malattie e morte.
Per noi che ci troviamo a vivere una realtà tra queste 2 culture e modi di vedere, il periodo di Natale è l’occasione per fare un primo bilancio delle attività a cavallo tra il 2017 e il 2018, ed anche di … sognare.
“UN BANCO SOLO PER ME”
Qualche giorno fa, visitando la scuola elementare di Kousseri, che conta attualmente oltre 1.100 alunni, sono entrato nella classe di 2^ elementare che ha un effettivo di 120 alunni. Parlando con i bambini, ho chiesto loro se sapevano cosa significasse la festa di Natale. Solo 6 bambini, provenienti da famiglie cristiane, sapevano che ricordava la nascita di Gesù. Tuttavia, anche in questa realtà a maggioranza musulmana, la nascita di un bambino è occasione di festa. Prendendo spunto da questo fatto della “festa”, ho chiesto loro cosa vorrebbero per “festeggiare” nella loro scuola. Chi ha detto “un pallone”, chi un vestito, altri le scarpe, altri diversi giochi e infine Mustafà ha chiesto “un banco solo per lui”. Tutti gli altri bambini si sono messi a ridere, ma solo perché questo resterà un “sogno irraggiungibile”, costretti per necessità a sedersi in 3 o 4 su un banco previsto per 2 bambini.
Anche per la scuola elementare di Tchatibali, iniziata lo scorso anno in una struttura in legno e paglia, ed altre 4 scuole di Yagoua, Maga, Guidiguis e Moutourwa, abbiamo ricevuto una richiesta ufficiale per poter avere ciascuna 3 aule per ospitare le nuove richieste di iscrizioni. In tutto dovremmo rispondere nientemeno che alla domanda di 23 nuove aule scolastiche. Cosa che umanamente ci è impossibile. Dare la possibilità a dei bambini e ragazzi di frequentare la scuola non è soltanto un obiettivo del Millennio, è anche un modo concreto di togliere i ragazzi dalla strada, di evitare l’arruolamento nei gruppi armati, e di frenare l’emigrazione verso altri paesi. Con rammarico ho dovuto rispondere che, per il momento, debbano ancora aspettare, … a meno che succeda un miracolo. Un saggio diceva che “sognare da solo realizzi una illusione, sognare assieme costruisci la realtà”. Ce lo auguriamo per il bene di questi bambini.
AUMENTO DEGLI ALUNNI NELLE NOSTRE SCUOLE
Tutto questo è dovuto al fatto che, con l’avvio a Settembre dell’anno scolastico 2017-18, abbiamo registrato un aumento del 15% delle richieste di iscrizioni nelle scuole gestite dalla Diocesi di Yagoua. Su un effettivo di circa 7.500 alunni a Giugno 2017, altri 1.500 alunni hanno chiesto di poter iscriversi. Si è cercato di fare il possibile per poter accogliere qualche centinaio in più, permettendo a certe classi di passare da 60 a 70 alunni, ma, per rispetto alle regole e a al buon senso, non ci siamo permessi di andare oltre.
“ISMAEL MUOVE I PRIMI PASSI”
Da quando abbiamo aperto il servizio di assistenza sociale dedicato ai disabili la voce si è sparsa velocemente e certi giorni assistiamo a vere e proprie processioni di gente che viene a chiedere aiuto. …  E’ il caso di Ismael, un bimbo di 3 anni affetto dalla nascita da una forma di disabilità motoria celebrale fortunatamente non gravissima. Quando i genitori lo hanno portato da noi in occasione di una consultazione con i fisioterapisti della Fondazione Betlemme, era solo in grado di camminare a gattoni. Ci è stato detto che con una costante riabilitazione, con l’ausilio di tutori alle gambe e di scarpe speciali avrebbe potuto iniziare a camminare. Così non appena si è liberato un posto è partito con la sua mamma. Ho avuto l’occasione di passare al centro di riabilitazione dopo circa 1 mese e mezzo dall’inizio della terapia e in quel momento mi si è aperto il cuore, Ismael camminava con le sue scarpe, con i tutori alle gambe e con l’ausilio di un piccolo deambulatore. È solo l’inizio…. Se questo non è sognare!!!
L’esempio di Ismael è sintomatico, perché significa che le famiglie cominciano a non tener più nascosti i figli con disabilità, visti per tradizione come una maledizione. Adesso le famiglie si prendono cura del figlio disabile senza vergognarsene. La fascia di età è la più svariata, dai neonati alle persone anziane passando per patologie di disabilità tra le più disparate: alcuni ne sono affetti dalla nascita, altri a causa di malattie, altri ancora a causa di incidenti.  I bambini sono sicuramente i più numerosi, e non è facile assistere, spesso impotenti, a patologie che in Italia potrebbero essere facilmente curate o comunque ben assistite per avere miglioramenti significativi. Molti bambini che ci vengono portati sono affetti da disabilità motoria celebrale. Fortunatamente a circa 200 km da Yagoua c’è la Fondazione Betlemme, fondata da P. Danilo Fenaroli del PIME, che si occupa di bambini affetti da queste disabilità. Nella maggior parte dei casi le famiglie sono molto povere o comunque non sono in grado da sole di far fronte alle spese per la fisioterapia e la riabilitazione. Di fronte a tanti casi difficile ogni tanto ci viene regalata la possibilità di sostenerli e continuare a sognare.
Carissimi Amici, tanti auguri per il prossimo Santo Natale. Voi sarete al freddo e noi al caldo, ma ci sentiremo comunque uniti nell’impegno a sostenere i bambini, che come Gesù, si trovano ad affrontare le difficoltà della vita. Tuttavia il Natale ci porta un messaggio di speranza che ci permette di continuare a sognare.

Yagoua 01 Dicembre 2017                                                                                          Fabio Mussi e l’equipe di Yagoua

mussi.fabio@pime.org

domenica 5 novembre 2017

martedì 17 ottobre 2017

Ecco una bella novità

AMALGAMA
consultorio popolare
apre a Genova in P.za dell'Agnello 34r
Progetto di Medicina Integrata
Luogo di incontro e partecipazione

A.M.A.L.G.A.M.A. ovvero
associazione di mutuo appoggio libertario genovese arti e mestieri autogestiti

Tutto nasce da qui.
Un gruppo di persone proveniente da varie esperienze politiche e sociali, nel 2009 inizia a riunirsi e a pensare e progettare un ambulatorio popolare autogestito.

L’idea
Promuovere un’ idea di salute pubblica basata sulla cooperazione, la collaborazione e la solidarietà. L’assemblea riconosce come concetto di salute la presa di responsabilità della singola persona e la consapevolezza di sé e del proprio stato di benessere psicofisico.
Tale presa di coscienza rende possibile una liberazione da quella forma di dipendenza e di delega che si ha nei confronti del terapeuta, cercando così l’emancipazione dalla continua ricerca di soluzioni esterne o indotte.
Questo spazio apre al suo interno la possibilità di acquisire strumenti di critica e di decisione per costruire rapporti paritari anche nel campo della medicina, convinti del fatto che l’emancipazione dell’uomo e della donna passa anche attraverso la riappropriazione delle conoscenze del corpo dello stato di salute. Allo stesso modo è possibile reinterpretare il sintomo e la malattia come segnali utili a riconoscere una disarmonia del proprio stato di salute.
Da queste premesse è nata l’esigenza di aprire uno spazio, gestito e organizzato dalle persone che prendono parte al progetto, la cui pratica medica quotidiana si ispira a valori quali umanità, ascolto, compassione, empatia e rispetto.

La struttura dell’Ambulatorio sarà la seguente:
attività
  • servizi ambulatoriali (medicina sociale integrata; terapeuti di varia provenienza ed orientamento tendono, con il confronto e la condivisione, ad una nuova forma di cura e prevenzione)
  • gruppi di lavoro per aree tematiche
  • incontri a tema orientativi a creare autonomia individuale per la gestione della propria cura e del proprio benessere
  • libreria
  • terapie di gruppo
  • attività di medicina del lavoro, politica sanitaria e diritto alla cura.
forma giuridica
associazione socio-sanitaria
sostenibilità
  • cassa mutua
  • prestazioni a costi contenuti condivisi e trasparenti
  • varie forme di autofinanziamento
  • tesseramento
  • donazioni
  • noneta sociale
struttura
assemblea generale, assemblee aree tematiche, segreteria, tesoreria.

Su questa base, si decide di affittare uno spazio che possa essere accessibile, visibile ed in strada, perché è dalla strada che vuole nascere questa idea.
Si sono scelti gli spazi di piazza dell’Agnello-Pinelli, centrali e con tre vetrine sulle due piazze. Storicamente erano i locali di una bottega alimentare, poi trasformati in magazzino e scantinato di negozi di Sottoripa.
Un enorme lavoro di demolizione e ristrutturazione dei muri, realizzazione di tutta l’impiantistica idraulica ed elettrica, pavimenti e serramenti, ha trasformato una cantina in un Ambulatorio!
Due anni di assemblee per l’autogestione della ristrutturazione degli spazi, grande partecipazione del territorio e di persone attive politicamente e socialmente.
Anni di incontri in tutta Italia, per condividere e promuovere una nuova forma di sanità dal basso, comunitaria ed autogestita.
Tutto questo ha permesso di raccogliere sostegno sociale ed economico; la fase più complessa ed onerosa: la creazione degli spazi.
Volutamente il progetto è rimasto indipendente da qualsiasi finanziamento pubblico o privato che non condividesse o rispecchiasse l’idea originaria: nessuna influenza politica, religiosa, economica.
Tutto questo ispirato da forme di autogestione della salute presenti in Italia e nel mondo. Dall’esperienza della Salud Autonoma Zapatista a cui alcuni di noi han partecipato attivamente, a progetti di cooperazione internazionale ed internazionalista; l’esperienza di Aurea Social (progetto autogestito di Barcellona nato durante il movimento degli indignando).
A sostenere questa fase di avvio, un importante prestito da parte di USI - Sanità di Milano (Unione Sindacale Italiana) sindacato autogestito libertario e del Progetto Libertario Flores Magon. Oltre che sostanziose donazioni di compagni sparsi per tutta Italia ed Europa.

La realizzazione di spazi a norma di legge, che potessero ospitare anche un servizio ambulatoriale a carattere chirurgico come l’odontoiatria, ha complicato notevolmente e rallentato la partenza del progetto e la possibilità di aprire al pubblico.

Si decide quindi di eliminare momentaneamente il servizio di odontoiatria (mantenendo la predisposizione impiantistica per questa ed altre attività sanitarie di carattere più chirurgico e di primo soccorso). Questa scelta alleggerisce notevolmente la struttura da organizzare e sostenere.

Il progetto ormai conosciuto su tutto il territorio locale e non, è pronto per iniziare…
con qualche anno di ritardo…

Benvenuti in un sogno…